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Ormai lo dice chiunque: Google sta cercando di puntare sempre più su Smart Bidding e Machine Learning invece che su sistemi di offerta manuale.
Ci possiamo tranquillamente aspettare che di qui a poco il manual bidding verrà del tutto deprecato e dovremo switchare completamente a sistemi di offerta Smart.
Ecco perché è fondamentale capirne fino in fondo il funzionamento: è vero che la macchina farà tantissimo lavoro sporco, ma ciò non significa che noi staremo semplicemente a guardare, anzi. Il nostro ruolo diventerà più di revisione e controllo, oltre che strategico.
In una newsletter del 12 agosto 2021 Google ci ha parlato in modo davvero chiaro del funzionamento dello Smart Bidding:
Smart Bidding offre una vera ottimizzazione al momento dell’asta, che imposta le offerte per ogni singola asta e non solo in alcuni momenti della giornata
Fonte Google: https://support.google.com/google-ads/answer/10950190?hl=it
In pratica se prima con l’offerta manuale stabilivamo un cpc fisso per le parole chiave o per i prodotti (nel caso delle Shopping Standard) indipendentemente dalla situazione, Google ci sta dicendo che ora è in grado di carpire una serie di segnali da parte dell’utente e trovare correlazioni fra tutte queste variabili per individuare quando l’utente può essere più o meno propenso all’acquisto. Di conseguenza Google diminuirà o aumenterà il bid in tempo reale.
Google ci elenca anche quali sono questi segnali:
Tutto questo avviene sulla base dei dati su conversioni e valore delle conversioni raccolti nel tempo, ed è il motivo per cui ancora prima di attivare una strategia di offerta Smart come ROAS target o CPA target, è bene fare andare l’account manualmente per un po’, in modo da lasciare il sistema libero di collezionare dati di conversione.
Più è grande il volume di dati a disposizione, più veloce dunque sarà l’apprendimento.
Google sostiene che l’attribuzione di importanza e pertinenza dei segnali prende in considerazione anche la finestra di conversione dei nostri account.
▶ L’utente A entra nel sito e non acquista.
▶ Fra 7 giorni torna sul sito e invece acquista.
Se l’algoritmo non identificasse questa cosa potrebbe pensare che i segnali dati dall’utente A sono negativi, perchè non ha acquistato. In realtà ha acquistato dopo 7 giorni, quindi i segnali di quell’utente sono positivi!
Questo dovrebbe essere vero anche nel caso di finestre di conversione piuttosto lunghe.
Poniamo il caso di un rivenditore di automobili. In questo settore ci possiamo aspettare finestre temporali abbastanza lunghe, anche di 30 giorni.
Google dovrebbe dunque essere in grado di includere anche questo fattore nell’algoritmo e assegnare importanza ai segnali, anche se la conversione avviene dopo parecchi giorni.
Per questo motivo è giusto aspettare più di un ciclo di conversione prima di attivare strategie di Smart Bidding: l’algoritmo imparerà anche qual è la tua finestra di conversione e attribuirà il giusto valore ai vari segnali.
Per lo meno ancora per un po’ di tempo – è vero che la macchina farà il suo dovere, ma noi dobbiamo intervenire per fare gli aggiustamenti necessari.
E per farlo è necessario comprendere al meglio come funziona il sistema di Smart Bidding.
Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto. Se hai dubbi o altro scrivimi pure nei commenti!
1 risposta su “Come funziona lo Smart Bidding in Google Ads?”
[…] sempre più strategia. Se vuoi saperne di più sull’argomento ti consiglio di leggere “come funziona lo Smart Bidding in Google Ads” di Emanuela […]